Benvenuti a Grotte
PALAZZO MUNICIPALE:Il Palazzo Municipale si trova al centro di una piazzetta ed è accostato alla Chiesa del Carmelo con la quale costituiva il convento dei carmelitani istituito nel 1573 e chiamato S.M. Annunziata. In seguito questo convento venne abbandonato dai frati, per il rigore della povertà e venne adibito a palazzo municipale nel secolo scorso. Più volte ristrutturato, oggi si presenta come il palazzo più bello di tutto il paese reso ancora più interessante dal punto di vista artistico con l'affissione, nel 1982, di diversi murales ad opera di artisti vari.
CHIESA MADRE: Al centro dell'abitato sorge la mole sobria e compatta della Chiesa Madre nel cui interno, a destra di chi entra, si trova il monumento in marmo del duca Tommaso Sanfilippo, che si inserisce nella cultura figurativa siciliana del secolo XVIII. Verosimilmente iniziata verso la prima metà del secolo XVII, su modello post-rinascimentale, essa ha subito nel tempo modifiche ed interruzioni. L'interno, spazioso e solenne, è ad unica navata rivestita di stucchi di matrice neoclassica. A metà circa del suo percorso, si aprono frontalmente due cappelle disuguali. Quella a sinistra, dedicata al Sacramento, offre indubbio interesse architettonico per la sua forma ellittica, con lucernario al centro, inglobante uno spazio misticamente armonico e raccolto, e per l'omogeneità dei suoi motivi decorativi di gusto rococò in versione provinciale. Alla concavità del fondo aderisce un altare in marmo rosso, dall'elegante movimento mistilineo e dalle ricche tarsie. Lo sormontano due simulacri in legno (un Crocefisso ed un'Addolorata) mentre alla sua destra, su di un piedistallo, si trova la statua di Sant'Antonio Abate. L'altra cappella, più piccola, è ornata di stucchi a riquadri baroccheggianti; accoglie un gruppo in legno dorato della Madonna del Rosario, un'ornatissima urna processionale entro cui giace il simulacro in cartapesta del Cristo morto, due leziose "scene sacre" alle pareti laterali e cinque popolareschi Misteri del Rosario nei riquadri del soffitto, mentre sul pilastro, a destra di entra, ha trovato posto un monumento in marmo che conserva le ceneri di un sacerdote, Padre Vinti, del quale è in corso il processo di santificazione. Il settecentesco altare maggiore fu abbattuto nel 1921 e la statua della Madonna dell'Itria sostituita con quella di Santa Venera, patrona di Grotte. Su uno degli altari di fronte, entro apposita nicchia protetta da cristallo, viene custodito il simulacro ligneo dell'Immacolata, espressione di validità estetica e di genuina poesia. Concludono il percorso all'interno della Chiesa Madre alcuni dipinti: una raffigurazione dell'Immacolata, San Giuseppe, Sant'Anna, Santa Maria Goretti ed una tela di Fra' Felice da Sambuca, di maggiore interesse, che mostra Santa Venera che offre all'Immacolata ed alla Trinità un canestro colmo dei cuori dei fedeli di Grotte. Quest'ultima tela è un significativo documento dell'eclettismo figurativo siciliano del secolo XVIII. CHIESA DEL PURGATORIO: A pochi passi dalla Chiesa Madre, procedendo lungo il corso principale verso il Carmelo, s'impone la severa facciata della Chiesa del Purgatorio con una larga scalinata che le si apre di fronte. La chiesa presenta un interno ad una sola navata a pianta ellittica e rivestimento parietale con lesene scanalate, archi ciechi, nicchie e ornamentazioni in stucco di misurata eleganza rococò; vi si trovano la statua lignea di San Pasquale e quella in carta pesta di San Francesco di Paola; inoltre sulla parete destra un quadro della Deposizione.
CHIESA DEL CARMELO: All'estremo lembo occidentale del vecchio centro abitato, sopra un largo terrapieno che fa anche da base al massiccio palazzo municipale ed al modesto disadorno tempio della comunità valdese, si erge la gaia chiesa del Carmelo, che mostra la sua facciata lineare scandita da paraste e conclusa alla sommità da tre semplici aperture campanarie legate alla zona inferiore da agili curve laterali di raccordo. Nella prima arcata cieca, a destra di chi entra, campeggia un Crocifisso ligneo, in grandezza naturale, che si colloca fra i più insigni valori espressivi dell'artigianato isolano del settecento. A sinistra si può ammirare uns tela della Natività, di autore ignoto.
CHIESA DI SAN ROCCO: Nella parte più alta della collina si trova il vecchio centro abitato su cui domina la chiesetta di San Rocco con il suo piccolo campanile a cuspide nana che emerge sul profilo panoramico di Grotte. Rimodernata recentemente vi si trova un'immagine in legno di San Rocco. Considerazione meritano alcune vecchie e articolate costruzioni dei dintorni che conservano il carattere spontaneo del funzionalismo rustico e si innestano in un tessuto urbano di remota memoria.
LA TORRE DEL PALO: Detta anche la "Torre del Parrino" fu fatta costruire, in falso gotico da un bizzarro prete-astronomo per usi scientifici; sovrasta da qualche secolo il paese. In alto vi sono infatti dodici aperture, simbolo dei mesi dell'anno e più in basso ve ne sono quattro rappresentanti le stagioni.